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Curarsi con il sambuco
Il sambuco e’ un arbusto che cresce spontaneo sulle sponde del Mediterraneo e nelle zone temperate d’Europa. Arriva ad un’altezza massima di otto metri, le foglie sono di colore verde brillante e seghettate ai bordi, i fiori piccoli e bianchi crescono a grappoli, mentre il frutto e’ una piccola bacca nera. Cresce generalmente in qualsiasi tipo di terreno, purche’ soleggiato e umido, e solitamente si trova lungo i corsi d’acqua, nei terreni incolti e nella boscaglia.
Le sue proprieta’ terapeutiche sono note fin dall’antichita’, viene citato da Ippocrate, e al sambuco sono inoltre legate anche alcune leggende e altre credenze popolari. Tralasciando questi aspetti mitologici sono diversi gli usi che si possono fare di questa pianta. La corteccia fresca dei rami viene utilizzata per la grande presenza di potassio, elemento che favorisce le funzioni diuretiche, e utilizzata in decotto, mentre il succo dei frutti neri ha un forte potere contro il mal di testa, poche gocce fanno sparire fastidiose e persistenti nevralgie in pochissimo tempo. I fiori invece vengono usati in infuso, e grazie alla grande quantita’ di vitamina C che contengono possono aiutare a guarire piu’ velocemente da influenza e bronchiti. Per questo uso si ha bisogno di circa venti grammi di fiori secchi che andranno lasciati in infusione in acqua bollente per quindici minuti. Lo stesso infuso puo’ essere utilizzato anche per curare la congiuntivite. Le foglie, assieme a fiori freschi, sono utilizzate in poltiglia per curare parti doloranti del corpo, soprattutto contro emorroidi e ascessi.
Anche se si tratta di rimedi naturali bisogna prestare attenzione alle possibili controindicazioni, l’uso eccessivo infatti puo’ causare nausea e vomito, ed e’ dunque consigliabile non somministrare a chi e’ debole di stomaco. Un´altra particolarita’ da non sottovalutare e’ quella di non confondere il sambuco con l’ebbio, pianta che ha bacche simili, ma che al contrario non ha proprieta’ terapeutiche ed e’ addirittura tossico.
Le sue proprieta’ terapeutiche sono note fin dall’antichita’, viene citato da Ippocrate, e al sambuco sono inoltre legate anche alcune leggende e altre credenze popolari. Tralasciando questi aspetti mitologici sono diversi gli usi che si possono fare di questa pianta. La corteccia fresca dei rami viene utilizzata per la grande presenza di potassio, elemento che favorisce le funzioni diuretiche, e utilizzata in decotto, mentre il succo dei frutti neri ha un forte potere contro il mal di testa, poche gocce fanno sparire fastidiose e persistenti nevralgie in pochissimo tempo. I fiori invece vengono usati in infuso, e grazie alla grande quantita’ di vitamina C che contengono possono aiutare a guarire piu’ velocemente da influenza e bronchiti. Per questo uso si ha bisogno di circa venti grammi di fiori secchi che andranno lasciati in infusione in acqua bollente per quindici minuti. Lo stesso infuso puo’ essere utilizzato anche per curare la congiuntivite. Le foglie, assieme a fiori freschi, sono utilizzate in poltiglia per curare parti doloranti del corpo, soprattutto contro emorroidi e ascessi.
Anche se si tratta di rimedi naturali bisogna prestare attenzione alle possibili controindicazioni, l’uso eccessivo infatti puo’ causare nausea e vomito, ed e’ dunque consigliabile non somministrare a chi e’ debole di stomaco. Un´altra particolarita’ da non sottovalutare e’ quella di non confondere il sambuco con l’ebbio, pianta che ha bacche simili, ma che al contrario non ha proprieta’ terapeutiche ed e’ addirittura tossico.
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