Piante e animali

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Piante e animali
Benché sia un carnivoro non è raro che il gatto sia attratto anche dalle piante, provoncando danni o addiritura facendosi del male. Infatti diverse piante possono risultare nocive ingerite o anche tramite il semplice contatto. Da evitare sopprattuto l’oleandro, il citiso, l’edera e il tasso. Possono provocare irritazione: il ficus, l’albero della gomma, il croton, l’allamanda o il crisantemo. In altri casi se il gatto dovesse ingerire agrifoglio, vischio, filodendro o azalee potrebbe soffrire di problemi renali, mentre il ciclamino provoca addirittura problemi cardiovascolari. E sempre meglio dunque tenere queste piante lontane dalla portata dei gatti, magari semplicemente circondadole con piccole reti di plastica che lo dissuadano dall’avvicinarsi. Ma se alcune piante possono far male ce ne sono altre che al contario possono rendere i gatti molto felici. Non a caso la “nepeta cataria” è conosciuta meglio come erba gatta. Dopo che l’avrà mangiata vedrete il vostro gatto animarsi, correre, saltare e giocare. Coltivarla in un vasetto può avere inoltre molteplici scopi: il gatto è attirato dall’odore, specialmente se fresca, e questa caratteristica puo essere usata per distrarlo dalle altre piante, lo si potrà convincere a non farsi le unghie su tende e mobili strofinarndola sul tronchetto fatti apposta, o ancora può essere usata per rendere più accattivante il cibo in momenti di carenza d’appetito. Per questi scopi si possono anche usare la valeriana o il maro. Queste piante non hanno indicazioni contrarie o problemi di dipendenza, se non sente il loro l’odore il gatto non le desidera e non ne va in cerca. L’unica attenzione va data all’assuefazione: se gli vengono date troppo spesso l’effetto diminuisce col tempo.